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Montefiore Conca è la capitale medioevale della Vallata del Conca e uno dei paesi della Signoria dei Malatesta più integri e affascinanti. Qui si respira un’aria particolare. Sarà per la rocca imponente con le sue linee severe che si scorgono sin dal mare, saranno i boschi e le campagne che circondano il centro storico, saranno le sue botteghe di artigiani, i suoi antichi rituali, la vista del monti dell’Appennino e di tutta la Costa romagnola: tutto contribuisce a creare una situazione speciale dove storia e natura hanno trovato un ottimo equilibrio. Tante sono le occasioni di spettacolo, feste, concerti, mostre e corsi d’arte: oggi Montefiore pensa al futuro come paese ospitale che sa proporre in modo nuovo i propri antichi tesori.
Distanze/tempi
da Rimini 29 km 35 min Riccione 17 km 20 min Bellaria 42 km 45 min Cattolica 17 km 20 min Misano 17km 20 min
Nelle terre di Montefiore abbondano le testimonianze di tempi lontani e lontanissimi. Reperti dell’Età del Ferro sul Monte Faggeto, gran quantità di reperti risalenti all’epoca romana nel Pian di S. Pietro: ma se c’è un momento storico che ancora si “sente” in tutto il paese è quello medioevale o, per essere più precisi, quello dei Malatesta. La struttura del centro storico ha come perno la sovrastante Rocca, le strette vie del borgo fortificato si arrotolano ai suoi piedi e convergono verso un’unica porta di accesso. Tutti i muri sembrano testimoniare l’opera della casata Malatestiana che volle potenziare la Rocca per farne sia una fortezza imprendibile, baluardo contro il confinante Ducato d’Urbino, sia un’elegante residenza degna di ospitare principi e papi. La Rocca risale alla metà del 1300, nel 1377 nacque tra le sue mura Galeotto Malatesta detto Belfiore, nel 1432 Sigismondo Pandolfo la volle ancora più forte migliorando le difese e favorendo lo sviluppo di tutto il paese. Per Montefiore, come per gli altri castelli della Signoria, con la fine dei Malatesta comincia l’alternarsi di tanti domini: Montefiore vide il governo dei Borgia, della Repubblica di Venezia e anche quello di un ambiguo e contrastato personaggio di stirpe bizantina che fu Costantino Comneno principe di Macedonia, morto a Montefiore nel 1530. Dopo gli splendori malatestiani che videro il sorgere di monasteri, palazzi, chiese e il crescere di una ricca comunità, Montefiore abbandona il proprio ruolo di potere sulla valle e diviene attraverso secoli quel tranquillo ma ancor vivace paese che è oggi.
È il più potente simbolo del potere malatestiano di tutta la Valle del Conca, le sue geometrie offrono scorci unici. Sorge su un promontorio dove nelle giornate serene lo sguardo abbraccia la Costa da Ravenna fino a Fano. Dal terrazzo più alto si vedono i monti dell’Appennino marchigiano e San Marino sembra a due passi. Qualcuno dice che con l’aria chiarissima si scorga anche il monte Velebit in Dalmazia, dall’altra parte dell’Adriatico.
Poco o nulla si sa della fondazione della fortezza ma è certo che nel 1337 Malatesta Guastafamiglia ne aveva già fatto un importante complesso militare e residenziale.
Nel 1347 soggiorna tra le sue mura Luigi il Grande Re d’Ungheria con tutta la sua corte. Galeotto Malatesta Ungaro volle aggiungere qualcosa alla già ricca residenza e fu lui a commissionare il bello stemma che ritroviamo all’ingresso della rocca e soprattutto gli straordinari affreschi con scene di battaglia e ritratti di antichi eroi. Si tratta di opere rare per l’epoca (1370) e miracolosamente arrivate fino a noi. Gli affreschi staccati sono oggi esposti in una bella sala con soffitto a crocera; altri sono ancora nella loro collocazione originale (sala dell’Imperatore) purtroppo per ora inaccessibile.
La rocca ospitô tanti personaggi famosi: Sigismondo Re di Boemia e Imperatore, i Papi Gregorio XII e Giulio II e poi nobili e condottieri che avevano rapporti con i Malatesta.
Sigismondo Pandolfo ritenne la fortezza importantissima per il controllo verso le terre governate da Federico da Montefeltro suo acerrimo nemico.
Da notare nel cortile della rocca il bel pozzo della fine del 1300. La struttura complessiva vede ancora delle parti da restaurare e da recuperare rispetto agli interventi di qualche decennio fa.
Numerose mostre e rassegne artistiche si tengono durante tutto l’anno.
È la chiesa parrocchiale di Montefiore; dell’architettura trecentesca si noti la struttura esterna complessiva e il portale.
All’interno un bel crocefisso ligneo della Scuola Riminese del ‘300, un affresco della Madonna con Bambino e angelo di Bernardino Dolci (sec. XV) e la importante pala della Madonna della Misericordia di Luzio Dolci (sec. XVI).
È la porta di accesso al borgo fortificato. Bella all’esterno e all’interno dove oggi è la sala del consiglio comunale.
Sul fronte è murato uno stemma di Pio XII Piccolomini.
Una piccola chiesa che faceva parte dell’antico Ospedale del Pozzo. All’interno diversi resti di un bel ciclo di affreschi:
ancor oggi si possono riconoscere scene della Resurrezione dei morti, del Paradiso, dell’lnferno ed altre ancora. Sono attribuiti a Bernardino e Ottaviano Dolci (sec XIV). Da notare anche il crocefisso ligneo con il suo stile popolare e il quadretto con S. Rocco, S. Giuseppe e Gesù fanciullo. Sono esposti anche i vari simboli della Passione che vengono usati nella Processione del Venerdì Santo.
Uno dei luoghi di culto più importanti e conosciuti del Riminese. L’immagine della Madonna che allatta risale al XV secolo. La purezza popolare dell’immagine è da secoli ammirata e venerata da migliaia di fedeli che ogni anno accorrono alle celebrazioni.
Interessante raccolta di ex voto. Ottima la posizione immersa nel verde e dominante la Valle del Ventena.
Un laboratorio artigiano che è un reperto di storia e di cultura popolare.
II forno a legna è come quello medioevale, i torni sono a piede. le tecniche di lavorazione tra le più arcaiche e affascinanti.
Da Montefiore partono numerosi sentieri belli da percorrere a piedi o in mountain bike: si attraversano tutte le campagne circostanti dove si ha un singolare rapporto tra zone selvatiche e zone coltivate.
Di grande interesse e spettacolarità tutta la sentieristica segnata che porta verso la Valle del Ventena e Gemmano.
Venerdì di Pasqua
Un rituale religioso antico di secoli: la tradizione della processione in costume non si è mai interrotta e ancora oggi i vari ruoli vengono tramandati in ambito familiare. Una sacra rappresentazione dove compaiono le varie figure della passione di Cristo, il cireneo, gli apostoli, i legionari romani e Pilato, gli angeli, le pie donne e altri ancora. Il tutto accompagnato dalle Confraternite con le loro vesti e cappucci e dalla banda cittadina. Grande suggestione ma anche grande interesse culturale.
Luglio
Tre giorni o meglio tre lunghe notti durante il plenilunio di Luglio ricche di spettacoli, mostre, mercatini, assaggi e degustazioni in un’atmosfera seducente dedicata al satellite che ispira romanticherie e follie. La Rocca e le vie del borgo piene di ombre e luci soffuse contribuiscono a creare un clima del tutto speciale.
Le domeniche di ottobre
Una delle più antiche sagre del Riminese: è dedicata a questo frutto che per una rara situazione naturale cresce nei boschi intorno a Montefiore. In diverse zone si trovano castagneti secolari sviluppati a quote relativamente basse e confinanti con uliveti: per questa particolarità Montefiore è citato in diversi studi sulla vegetazione italiana.
Tutte le forme e le tecniche della ceramica popolare romagnola in una bottega che ha saputo mantenere intatta una tradizione che sta scomparendo. Lavorazione e cottura sono quelle di secoli fa; appassionati e semplici clienti vengono da mezza Italia per acquistare orci, fiasche, boccali, piatti e tanti altri oggetti frutto di arte e competenza antica.
Un restauratore di calessi e carrozze che si è conquistato una fama nazionale.
Una falegnameria di tradizione che ripropone mobili e oggetti di queste terre.
Montefiore va fiera della sua produzione d’olio, la posizione dei suoi uliveti è invidiabile, l’olio che ne esce è robusto e con un gusto ben definito. Due frantoi producono una discreta quantità di olio prevalentemente con olive locali: Frantoio Cavalli e Frantoio Ciuffoli.
Ottima produzione di formaggi con assoluto rispetto delle produzioni naturali da parte della Azienda Il Buon Pastore.
In stagione si possono acquistare le castagne locali presso le botteghe del paese.
Diversi ristoranti nel centro storico e nelle frazioni.
Gran scelta di vini romagnoli e italiani in una enoteca vicina alla piazza principale.
Comune di Montefiore Conca www.comune.montefiore-conca.rn.it