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Il cicloturismo è un modo attivo di vivere il proprio tempo libero, è un modo sano di conoscere l’ambiente, è un modo appassionante per misurarsi con i compagni di viaggio e con la natura circostante.
Far turismo in bicicletta è diventato di gran moda! I viaggi itineranti o gite giornaliere, fatte anche senza motivazione agonistica, lungo percorsi di particolare attrazione paesaggistica, su strade, boschi, colline, percorsi a scarso traffico o addirittura su piste ciclabili sono sempre più ricercati.
Ed è per questo motivo che vi presentiamo questa piccola guida sul Cicloturismo a Riccione. Siamo dell’opinione che è uno strumento utile e ricco di informazioni di ogni tipo: dal grado di difficoltà dei vari tracciati – altimetrie comprese – agli “appunti di viaggio”, cioè le segnalazioni sul paesaggio che andremo a visitare, sui monumenti ai quali passeremo davanti, sull’artigianato tipico di questi luoghi.
Questa pagina potrà servire a tutti gli appassionati del pedale a pianificare un fantastico soggiorno e lo si può fare nella pagina dedicata ai bike hotel di Riccione . Qui nell’entroterra, pianura e collina si intercalano in un girotondo di pendenze, dalle più dolci e praticabili alle più ripide ed impegnative; su asfalto e su sterrato e, abbandonando strade maestre, su ciotoli ed erba.
La Provincia di Rimini, si può considerare un vero paradiso per gli appassionati della bicicletta. I professionisti del pedale sostengono che questa regione disponga dei percorsi misti tra i più belli della Riviera Adriatica.
Ogni anno, sempre più numerosi, giungono da ogni parte d’Europa professionisti del pedale e praticanti alle prime armi. Dalla Germania, dalla Svizzera, dall’Austria e da tutta Italia.
Dicono i nordeuropei, che qui si pedali con maggior tranquillità. La diversa situazione climatica, la disponibilità di un ampio parco di servizi e la buona tradizione gastronomic, rendono forse meno faticosi i chilometri da percorrere in questo nostro territorio.
La provincia di Rimini occupa la parte meridionale della costa romagnola. Il territorio si presenta con una fascia pianeggiante che accoglie antichi centri posti nel fondovalle dei fiumi Marecchia e Conca mentre, addentrandosi più all’interno, si incontrano colline, ora dolci e coltivate a vite o a ulivo, ora scoscese e selvagge.
Questo estremo angolo di Romagna custodisce anche notevoli memorie storiche: torri e chiese medioevali, castelli malatestiani, antiche tradizioni artigianali.
Offre inoltre bellissime località balneari come Rimini, Riccione , Misano Adriatico e Cattolica oppure il verde e la pace della val Marecchia e della val Conca.
Il Marecchia, il “piccolo mare” di Rimini, nasce dall’Alpe della Luna ed attraversa il territorio di tre regioni: la Toscana, le Marche e l’Emilia Romagna. Il tratto che interessa la provincia di Rimini è quello del basso Marecchia, un fondovalle ampio, fiancheggiato da massi rocciosi rudi e selvaggi sulle cui cime si trovano antichi manieri.
Ricca di storia e di cultura la valle conserva le testimonianze più antiche della presenza dell’uomo nell’area riminese, nonchè la memoria di una delle prime civiltà italiche, quella villanoviana di Verucchio.
Più dolce e lineare e la val Conca che si sviluppa alle spalle del monte Carpegna verso l’Adriatico.
Verde, tranquilla e silente: non è raro imbattersi, percorrendo i suoi polverosi ed antichi sentieri, in piccoli borghi e casali in pietra abbandonati, ove ora domina sovrana la natura.
Il paesaggio si fa più movimentato sul confine con la regione Marche, dove compaiono nudi calanchi impreziositi dal giallo delle ginestre. Terra di confine, la val Conca è stata centro di dispute continue tra Matatesta e Montefeltro, che qui hanno eretto le loro roccaforti e dimore.
Il Riminese è inoltre ricco di piccole vallate secondarie, solcate da torrenti appenninici. Si segnalano la valle del Ventena di Gemmano, quella del Ventena di Saludecio, la Valmala ed il corso del torrente Marano.
La città capoluogo della provincia è Rimini, uno fra i centri balneari più attrezzati e frequentati dal turismo internazionale.
Colonia di fondazione romana (268 a.C.) è situata in posizione strategica preminente, nel punto in cui il sistema appenninico coi suoi contrafforti secondari si spinge verso l ’Adriatico. Augusto le conferì il titolo di “colonia Augustea” facendola oggetto di un ambizioso programma di opere pubbliche tra le quali primeggiano l’arco e il ponte sul Marecchia, posti sui due estremi del centro storico, ove hanno inizio rispettivamente la via Flaminia e la via Emilia.
Nel periodo successivo Rimini fu ampliata e dotata di imponenti strutture edilizie, portuali e industriali, divenendo uno dei più importanti centri dell’Adriatico, insieme a Ravenna. Più tardi subì le invasioni barbariche e poi verso la metà del ‘200, costituitasi in Comune, fu travagliata dalle lotte tra guelfi, i Malatesta, e ghibellini, gli Omodei ed i Parcitadi. Prevalsero i Malatesta e la loro Signoria si consolidò verso Ia fine del XIII sec.
Sotto il loro dominio fu costruito da Leon Battista Alberti il Tempio Malatestiano, una delle più felici creazioni del Rinascimento italiano, su una preesistente chiesa romanica-gotica. Quattrocentesche sono pure la Rocca di Sigismondo, della quale rimane solo il nucleo centrale, e la chiesa di S. Fortunato che conserva una tavola Vasari.
Con la caduta del potere malatestiano la città assume un ruolo marginale e periferico nell’ambito dello stato pontificio. Gli interventi architettonici nel corso del secoli XVI, XVII, XVIII e XIX furono circoscritti all’abbellimento dei luoghi del culto. Intorno al 1843 ebbe inizio l’attività balneare che si imporrà come principale fonte di redditto della città, influenzando positivamente tutti gli altri settori economici. Rimini è anche un importante centro ittico.